Mondo Vino

Vini Etna DOC: la potenza e la storia millenaria di un vulcano in un sorso

di:
Pier Francesco Fracassi
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copertina vigneti etna

I vini del Consorzio di Tutela dei Vini Etna DOC raccontano un territorio unico e speciale che esprime l’eleganza e la forza di un vulcano. Una denominazione in crescita e sempre più apprezzata che ascrive sempre più la Sicilia fra le tappe enologiche più interessanti del Belpaese.

Il Consorzio di Tutela dei Vini Etna DOC

Sin dall’antichità il vulcano ha attratto l’uomo grazie alla sua immensa potenza e al timore reverenziale nei suoi confronti. Lo stupore di fronte alla maestosità del magma che ribolle tingendo di rosso il cielo è affiancato dal rispetto reverenziale nei confronti di questo gigante della natura. Un colosso inquieto che nei millenni ha plasmato l’orografia dei territori e degli insediamenti umani che hanno approfittato del ricco e fertile suolo vulcanico per prosperare. I vulcani sono landmark naturali che definiscono i territori e ne arricchiscono la storia, proprio come l’Etna in Sicilia. Un vulcano maestoso e attivo che da anni definisce alcune delle realtà vitivinicole più interessanti della regione riunite all’interno del Consorzio di Tutela dei Vini Etna DOC.

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Maurizio Lunetta
 

Siamo 442 viticoltori che lavorano una superficie vitata di 1290 ettari” spiega Maurizio Lunetta, direttore del Consorzio per la Tutela dei Vini Etna DOC.Il Consorzio è nato nel 1994 e nel febbraio 2018 ha ottenuto il cosiddetto riconoscimento “Erga Omnes” che consente di svolgere le funzioni di tutela, promozione e valorizzazione della denominazione”. Al momento i viticoltori aderenti rappresentano solamente l’1,3% della superficie vitata siciliana, ma Etna è un brand in crescita, forte anche di una simbologia unica. “Negli ultimi 10 anni è raddoppiata sia la superficie vitata che la produzione di bottiglie, e il trend positivo non accenna a rallentare. C’è un grande interesse per i nostri vini e un mercato in espansione” racconta il direttore. “È una denominazione tra le più prestigiose in regione grazie ai suoli vulcanici che caratterizzano il vino e lo rendono riconoscibile al pubblico”.

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During the harvest in MtEtna vineyards 2
 

Oltre al prodotto di valore che se ne ricava, il vulcano è funzionale anche dal punto di vista del marketing connotando il brand e rendendolo di impatto agli occhi del consumatore. Con i suoi 3300 m di altitudine e i 45 km di diametro del suo cono, l’Etna è non solo il vulcano più imponente del bacino Mediterraneo, ma anche il più studiato e monitorato. La composizione geologica e i diversi microclimi dei suoi declivi rendono l’Etna uno degli areali più affascinanti e complessi nel panorama enologico. Tra i principali fattori fisici del terroir, la composizione di origine vulcanica dei terreni, a volte ciottolosi e ghiaiosi, a volte invece sabbiosi o cinerei. L’Etna ospita alcuni dei più vecchi vigneti coltivati in Italia, talvolta più che centenari e a piede franco.

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Il 59% della superficie Etna è inoltre coltivata con metodo biologico. Un dato che ci sta facendo sviluppare percorsi di sostenibilità certificata che è obiettivo dichiarato del Consorzio. Punteremo sugli indicatori ambientali, quindi sulla Carbon Footprint, sul consumo dell’acqua e sul mantenimento della biodiversità. Vogliamo testimoniare il nostro impegno con dei numeri e non solo a parole. Attraverso gli indicatori ambientali vogliamo raccontare al consumatore come lavoriamo” spiega Maurizio Lunetta. I vitigni simbolo delle pendici dell’Etna sono il Nerello Mascalese e il Carricante.

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Il Nerello Mascalese è il vitigno più diffuso sulle pendici dell’Etna. È un vitigno difficile da coltivare, presenta una maturazione tardiva, ed è molto sensibile all’annata e al territorio di appartenenza. I vini ottenuti presentano una buona gradazione alcolica, elevata acidità totale, colore rosso rubino poco intenso, sentori fruttati di buona intensità ed eterei, mineralità, grande finezza, media struttura, buon equilibrio e astringenza. Il Nerello Mascalese è utilizzato per la produzione degli Etna Rosso, Rosso Riserva, Rosato e Spumante. Il Carricante è un antico vitigno a bacca bianca, da sempre coltivato sulle pendici del vulcano.

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Il suo nome deriva dall’espressione siciliana u carricanti, che sottolinea l’abbondante produzione delle sue piante, capaci di riempire i carri d’uva. Il vino in purezza ha una colorazione giallo paglierina con riflessi da verdi a giallo carico. Il profumo è molto complesso e fine, caratterizzato da intensi sentori di fiori di agrumi. Al palato può risultare sapido e con una buona persistenza aromatica. Oggi viene sempre più spesso vinificato in purezza e costituisce la base principale dell’Etna Bianco per un minimo del 60%, che sale all’80% nell’Etna Bianco Superiore.

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L’eleganza e la forza dell’Etna si ritrovano nei suoi vini e permettono ai due vitigni di esprimere tutta la loro potenzialità grazie anche alle precise suddivisioni del territorio e dei microclimi che si sviluppano. “Questa ricchezza interna è riconosciuta dal Disciplinare di Produzione con la ripartizione del territorio in 4 versanti e ben 133 contrade. Il livello di dettaglio e il numero di queste micro-aree - racconta il direttore Lunetta - ben riflette l’unicità che ciascun vino dell’Etna è capace di esprimere”.

Wine Reporter

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