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Pieve di Campoli: nel Chianti la “cantina spirituale” che fa il Vin Santo della Cattedrale di Firenze

di:
Marco Colognese
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copertina pieve di campoli

Un’azienda con quasi quarant’anni di vita, creata da un’istituzione ecclesiastica e storica produttrice di Vin Santo. L'abbiamo assaggiato e ve lo raccontiamo qui!

L'azienda

Scoprire un’azienda agricola e vitivinicola in un contesto di rara bellezza, tra arte e spiritualità, è un vero privilegio. Ci è accaduto in occasione di Fuori di Taste a Firenze con Pieve di Campoli, di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Firenze (IDSC), che per l’occasione ha presentato i suoi prodotti abbinati a piatti dello chef Vito Mollica dopo una visita allo splendido Museo dell’Opera del Duomo, dove sono conservate opere straordinarie, tra le quali la Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti, la meravigliosa Maddalena Penitente di Donatello e la Pietà Bandini di Michelangelo Buonarroti.

DonGiulio EnricoViviano AndreaPaoletti
 

Una sede così particolare è stata scelta in considerazione del fatto che il lavoro dell’uomo trova la sua massima espressione nella realizzazione di opere in grado di esaltare, al di là del tema estetico, un rapporto totale tra la persona e il mondo che essa abita. Così l’agricoltura, esempio virtuoso di rapporto tra uomo e creato, celebra le qualità del primo attraverso il lavoro della terra con il suo patrimonio naturale. Don Giuliano Landini, presidente dell’IDSC, ha sottolineato come: “Presentare all’Opera di Santa Maria del Fiore i prodotti di Pieve di Campoli, ci auguriamo che possa essere, grazie anche all’immersione in uno dei Musei più rappresentativi di Firenze, di aiuto a cogliere con intensità e chiarezza questo filo rosso che unisce quasi mille anni di storia della Chiesa fiorentina”.

Areale Pieve di Campoli 8
 
pieve di campoli Foto di gruppo 2
 

Pieve di Campoli nasce nel 1985 per riunire in un’unica le proprietà immobiliari e i terreni a vocazione agricola dell’Arcidiocesi di Firenze. La fattoria, in provincia di Firenze conta centinaia di ettari distribuiti sui terreni di sette comuni della provincia: una cinquantina di questi, nelle terre dei consorzi del Chianti e del Chianti Classico sono coltivati a vite, mentre più di diciottomila ulivi si trovano su un’estensione di circa cento ettari e ne fanno una delle realtà olivicole più grandi della zona fiorentina. La totalità dei vigneti dell’azienda si trova su pendii collinari o declivi terrazzati con diverse esposizioni: alcune vigne sono impianti storici, con ceppi di oltre cinquant’anni di vita, i più vocati dei quali sono diventati veri e propri cru.

Areale Cortine 5
 

La fa da padrone il Sangiovese Toscano, ma si trovano anche altri vitigni regionali a bacca bianca come Malvasia Bianca e Trebbiano e Canaiolo e Colorino tra quelli a bacca nera.
 Non mancano espressioni internazionali come Merlot e Petit Verdot e il Pugnitello, varietà autoctona collocata nella Vigna della Cipressa di San Donato in Poggi. Oggi la produzione è affidata ad Andrea Paoletti, esperto enologo con un’esperienza di quindici anni come direttore agrario di Antinori e venti di consulenza a Ornellaia.

Andrea Paoletti
 
Cesta Sangiovese 1
 

Don Agostino Giotti, molto prima della nascita di Pieve di Campoli, produceva a Cortine un vino, diventato leggendario nei dintorni, da viti ormai centenarie e ancora in vita: qui ora si trovano cantina di vinificazione e la bottaia. Il parroco, insieme al contadino che gli dava una mano, lavorava con due forme di allevamento storiche come il “capovolto toscano” e la vite “maritata” ad alberelli di pioppo, olmo o pero, secondo tradizioni che risalivano all’antica cultura etrusca.

Vendemmia Drone
 

Dal 2019 Cortine è anche una delle due linee aziendali. È un luogo paesaggisticamente stupendo, su una collina circondata da boschi nel comune di Barberino Tavarnelle, nel cuore del Chianti classico tra le province di Firenze e Siena, con tredici appezzamenti attorno alla Canonica. Le altezze qui variano dai 308 ai 370 metri sul livello del mare e i vigneti si appoggiano su una collina di scisti argillosi di alberese che si modificano allontanandosi verso la strada principale e divenendo argille e sabbie pure. Si coltivano soprattutto Sangiovese e in misura molto minore, Trebbiano, Canaiolo, Malvasia e Merlot. I piccoli appezzamenti storici contribuiscono a dar vita ai blend dei vari Chianti Classico,  Riserva e il Gran Selezione della linea Cortine.

Bottiglie PievediCampoli Affacciate 8
 

Il vino

Della stessa fa parte anche il nobile Vin Santo, noto come quello della Cattedrale di Firenze, prodotto solo in annate selezionate. A fine settembre vengono raccolte a mano le uve di Trebbiano toscano e Malvasia. Sistemate in cassette da venti chilogrammi, vengono poi appoggiate delicatamente su stuoie o vassoi graticciati. Il loro processo di appassimento è del tutto naturale, senza alcuna ventilazione forzata, si disidratano e concentrano gli zuccheri nei mesi successivi fino all’ammostamento delle uve. In primavera si procede alla vinificazione con una pressatura che spesso può essere manuale; da lì partirà la fermentazione.

Don Giuliano
 

Il mosto, dalla potente concentrazione zuccherina, viene travasato in caratelli da 45, 50 litri e poi sigillato. Negli stessi caratelli si trova la madre, liquido che attraversa decenni in cui lieviti e aromi di precedenti annate si sono selezionati naturalmente: grazie a questa selezione, assolutamente naturale, si può evitare di ricorrere all’inoculo di lieviti selezionati, lasciando agire le fecce in una fermentazione complessa e lenta che può arrestarsi e riprendere più volte, dando risultati sempre diversi.

pieve di campoli vinsanto
 

Il vino va ad affinarsi quasi sempre nei caratelli prima di andare in bottiglia ed è lì che assume le sue caratteristiche peculiari. Importante, in questa fase, la condizione ambientale in cui il vino riposa, perché è utile mantenere la temperatura il più possibile costante: in questo caso Il Vin Santo sosta a San Casciano Val Di Pesa nel sottotetto del frantoio dove si trovano sia la camera di appassimento, sia le stanze di affinamento; terminato l’affinamento, non prima di tre anni ma spesso oltre i cinque, il vino viene imbottigliato. Di grande complessità, al naso è elegantissimo con  note caramellate e i profumi di fico, dattero e albicocca secchi. In bocca è velluto puro, sorretto da struttura e acidità che lo rendono un vino di grande armonia.

Cortine Azienda 1
 

Contatti

Pieve di Campoli

Str. di Cortine, 50021 Barberino Tavarnelle FI

Telefono: 055 822386

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